È da qualche tempo che, tanto in Svizzera quanto in Canton Ticino, si sente parlare di MoPEC in tema di consumo energetico e risanamento dell’impianto di riscaldamento.
Ma di cosa si tratta, esattamente? E quali sono, se ci sono, le indicazioni che, a oggi, vigono in Canton Ticino? Vediamolo insieme in questo articolo, ponendo attenzione sia alla definizione generica sia alle singole esigenze legate alla realtà ticinese.
Che cos’è il MoPEC?
Partiamo da una definizione molto semplice. L’acronimo, infatti, sta per “Modello di prescrizioni energetiche dei cantoni”: esso non è altro che un insieme di indicazioni sul tema del consumo energetico per gli edifici, le stesse che sono state elaborate congiuntamente proprio dai cantoni in base alle loro esperienze nel campo esecutivo.
Non è un caso. Il fine ultimo del MoPEC è infatti quello di costituire una sorta di “minimo comune multiplo” dei cantoni avendo come obiettivo quello di armonizzare il campo delle prescrizioni energetiche per chiunque si occupi di progettazione degli edifici e delle relative domande di licenza edilizia, sia che il lavoro avvenga a livello locale sia che avvenga a livello nazionale.
Trattandosi di un progetto di legge, poi, i cantoni lo possono adottare integralmente o adattarlo: al momento, dunque, esso serve da raccomandazione e punto di riferimento, perché solo le leggi cantonali definitive avranno un effetto diretto.
Cosa prevede il MoPEC?
Il nuovo Modello è parte integrante della Strategia energetica 2050 della Confederazione, ma dev'essere attuato su tutto il territorio entro la fine del 2020 (che significa che tale data rappresenta il termine previsto per vedere aggiornate le prescrizioni energetiche contenute dalle legislazioni di tutti i cantoni svizzeri).
Come recita il Modello di prescrizioni energetiche dei Cantoni nell’edizione 2014, adeguato nel 2018 a seguito di modifica delle norme, gli obiettivi da raggiungere in materia di efficienza energetica degli edifici sono stati stabiliti dalla EnDK in data 2 settembre 2011. Il 4 maggio 2012, la EnDK ha pubblicato i principi direttori della politica energetica e fissato le premesse per la redazione del MoPEC 2014, secondo cui le prescrizioni devono essere rielaborate tenendo conto della loro fattibilità sul piano economico e soddisfare le esigenze qui di seguito elencate.
Entro il 2015, i piani direttori dei Cantoni hanno
-
identificato i potenziali di sviluppo delle energie rinnovabili ancora sfruttabili e ponderato gli interessi tra le questioni energetiche e gli aspetti relativi alla protezione della natura, del paesaggio naturale, degli insediamenti e monumenti storici nonché della pesca;
-
inventariato le reti di approvvigionamento energetico (elettricità, gas e teleriscaldamento) esistenti e da costruire e ponderato gli interessi con altri fattori territoriali.
Edifici nuovi
-
A partire dal 2020, gli edifici di nuova costruzione copriranno tutto l’anno e in maniera autonoma il fabbisogno globale di energia per il riscaldamento (se possibile) e una parte significativa del fabbisogno di energia elettrica.
Edifici costruiti prima del 1990
-
A partire dal 2015, sarà proibito l’uso dei riscaldamenti elettrici a resistenza e per la produzione di acqua calda, con l’obbligo di risanamento entro 10 anni. A partire dal 2020, negli edifici toccati da un rinnovo essenziale la produzione di acqua calda dovrà avvenire principalmente tramite energie rinnovabili.
-
Il passaggio alle energie rinnovabili e il risanamento dell’involucro degli edifici saranno maggiormente incentivati.
Edifici di proprietà cantonale
-
Entro il 2050, l’approvvigionamento di acqua calda sanitaria sarà assicurato per intero senza il ricorso a combustibili fossili. Eventuali misure di compensazione devono essere intraprese sul territorio del Cantone interessato.
-
Entro il 2030, il consumo di corrente elettrica sarà ridotto del 20% grazie a misure di ottimizzazione dei processi e al rinnovo degli edifici o sarà coperto per il 20% da nuovi impianti alimentati da energie rinnovabili.
Grandi consumatori di energia
- I grandi consumatori di energia saranno legati a convenzioni sugli obiettivi in materia di efficienza energetica e ricevono sostegno per l’attuazione delle misure.
Il Modello di prescrizioni energetiche dei cantoni in Canton Ticino
Ma dal momento che il periodo e i dettagli per l'attuazione variano notevolmente da un cantone all'altro, quali sono le indicazioni che, a oggi, vigono in Canton Ticino? Vediamole assieme.
Posto che in Ticino quasi la totalità delle prescrizioni previste dal modello sono state riprese dal Regolamento sull’utilizzazione dell’energia (RUEn), qui l’obiettivo principale del Modello è quello di ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 degli edifici. Per farlo, è previsto un finanziamento, che deriva sia da una parte dei proventi della tassa sulla CO2 sia da quel fondo che, a partire dal 2018, mette a disposizione dei cantoni circa 450 milioni di franchi all’anno per il risanamento energetico dell'involucro degli edifici e per le energie rinnovabili. Il Cantone Ticino ha poi anche in dotazione un credito quadro per un programma promozionale in ambito energetico da 65 milioni di franchi per il periodo 2011-2020.
Destinatari degli incentivi sono poi gli immobili riscaldati e costruiti prima del 2000, mentre tali somme sono destinate a particolari lavori e categorie che vengono elencati all’interno dell’apposita normativa. Bisogna infine prestare attenzione al fatto che la concessione o il versamento degli incentivi sono negati qualora i lavori di realizzazione delle opere siano iniziati prima dell’emanazione della decisione di incentivo, mentre è tassativo che i lavori vengano eseguiti da ditte con sede in Svizzera.