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Chiunque sia alla ricerca di un appartamento e del relativo impianto di riscaldamento lo sa bene: risparmiare sui costi in fattura e allo stesso tempo proteggere l’ambiente sono due obiettivi primari.

Eppure, non sempre è facile conoscere certi dati, almeno non prima di avere condotto un’approfondita ricerca sia sullo stato dell’immobile sia sulle caratteristiche tecniche del singolo prodotto e dell’intero sistema.

 

Due strumenti per un riconoscimento “a prima vista”

Ma non c’è da disperare. Per andare incontro a questo tipo di necessità, infatti, tanto la Confederazione Svizzera quanto il Parlamento europeo hanno immesso due misure che permettono di rendere immediatamente chiaro quanto siano sostenibili gli edifici e gli impianti di riscaldamento dal punto di vista del consumo di energia.

 

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Si tratta delle etichette energetiche che, facendo riferimento a due normative (e ai relativi parametri) diverse, “raccontano”, attraverso simboli e colori, quanto e come i sistemi sopra citati consumino energia, cercando, in taluni casi, di fornire una soluzione immediata per un efficientamento di qualità. Vediamo insieme di cosa si tratta.

 

L’etichetta energetica del CECE

Il CECE è il Certificato energetico cantonale degli edifici. Tale certificazione energetica mostra i consumi energetici standard di:

  • un edificio abitativo
  • un edificio amministrativo semplice
  • un edificio scolastico

Questi, poi, vengono ripartiti tra:

  • riscaldamento e acqua calda
  • involucro edilizio (isolamento e serramenti)
  • illuminazione
  • altri consumi elettrici

Tale fabbisogno, poi, viene distinto in sette classi, da A (verde, molto efficiente) a G (rosso, poco efficiente) mediante un’etichetta energetica: quest’ultima fornisce una valutazione attendibile dello stato e dell’efficienza dell’edificio stesso, permettendo anche, a chi ne è in possesso, di prevedere lavori di ammodernamento che migliorino i consumi e tengano sotto controllo le emissioni.

 

etichetta energetica CECE

 

Come vengono calcolate le classi della certificazione energetica del CECE?

Ma come viene calcolato il ranking di un edificio all’interno dell'etichetta energetica? Per farlo, vengono considerati gli indici calcolati sui dati standard (valori limite) secondo SIA 380/1 (o SIA MB 2031 per le nuove costruzioni).

Qui, poi, vengono presi in considerazione due parametri:

  • l’efficienza dell’involucro dell’edificio che, come spiegato prima, tiene in considerazione il funzionamento dell’isolamento e dei serramenti.
  • l’efficienza energetica globale che tiene in grande considerazione la quantità di energia utilizzata per il riscaldamento di un edificio. Questo parametro, infatti, oltre a dare un quadro della qualità energetica dell'edificio, caratterizza anche le abitudini di utilizzo degli occupanti (presenza, temperature ambientali, arieggiamento, ecc.) e le differenti condizioni climatiche riscontrate durante il periodo di misura.

L’etichetta energetica della direttiva EcoDesign ErP

Spesso si dice che il CECE è per gli edifici ciò che l'etichetta energetica è per gli elettrodomestici. E, a proposito di elettrodomestici, è qui che entra in gioco la direttiva EcoDesign ErP che, in vigore dal 26 settembre 2015 per tutti gli Stati membri dell‘UE e da agosto 2016 per la Svizzera, ha immesso sul mercato l'etichettatura energetica europea. Ma andiamo con ordine.

La Direttiva Ecodesign ErP (Energy-related Products) mira a favorire una tecnica di riscaldamento più efficiente e più pulita in tutta Europa, valutando diversi apparecchi e classificandoli in varie categorie. Per farlo, dal 2016 è obbligatoria, per gli apparecchi di riscaldamento con una potenza termica nominale di ≤ 70 kW, l’apposizione della nuova etichetta energia, che consente di scegliere il prodotto più efficiente e di ridurre le emissioni di anidride carbonica nonché i costi energetici. Scopo della direttiva europea è proprio quello di ridurre al massimo, fino all’estinzione, i prodotti delle classi energetiche più basse come F e G

Tale etichetta, infatti, è quella già conosciuta per frigoriferi, lavatrici, televisori e lavastoviglie e che oggi viene applicata anche alle caldaie e ai più vari sistemi di riscaldamento. Essa si divide in due macro categorie.

L’etichetta di prodotto

L’etichetta di prodotto (termine questo, con cui si intende il solo generatore di calore o accumulatore di acqua calda, senza accessori) ha una grandezza standard di 200 x 105 mm e riprende la tradizionale scala dalla A alla G degli elettrodomestici con le frecce di diverso colore. Al suo interno, poi, ci sono specifiche classi energetiche per le diverse tipologie di prodotto:

  • Caldaie a gas e gasolio a condensazione: da A++ a G
  • Termopompe: da A++ a D
  • Accumulatori di acqua calda e tampone: da A a G
  • Pompe di calore per riscaldamento: da A++ a G

L’etichetta di sistema

L’etichetta di sistema (termine questo, con cui si intendono i sistemi di riscaldamento completi) ha una grandezza standard di 297 x 210 mm e riporta i dati sui componenti installati, la classe di efficienza energetica del generatore di calore e quella dell‘intero sistema termico. In tal caso, esistono tre etichette di sistema a seconda della combinazione, mentre la combinazione di generatori di calore e accessori aumenta l‘efficienza complessiva del sistema di riscaldamento installato, comportando una classe di efficienza superiore.

 

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